DALLE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO NEL TERRITORIO, ALLA
STITUZIONE DELLA DIOCESI DI SALUZZO
“Il momento in cui viene costituita una Diocesi non è il
momento in cui nasce la fede in quel luogo, c’era qualcosa prima…Siamo
edificati sul fondamento degli Apostoli e sull’annuncio fondamentale da cui è
nata la nostra storia: Cristo è morto ed è risorto”. Dalle parole del biblista
don Carlo Cravero è nata l’idea di questa ricerca delle origini, infatti anche
la nostra Diocesi si fonda, alle
origini del cristianesimo locale fra IV-V secolo, sull’annuncio di apostoli,
sconosciuti forse martiri o no, talvolta circondati di leggenda, ma
evangelizzatori di un cristianesimo, che ha lasciato tracce visibili (epigrafi,reperti
archeologici, monumenti) che è cresciuto e si è sviluppato nella Chiesa giunta
a noi.
1 LE PRIME TRACCE *
EPIGRAFE DI
SIMPLICIUS da S.Dalmazzo di SALUZZO
Foto Museo di Antichità di Torino, SAT n.468 neg n: 33542
CON ILTESTO:
Hic
requiesce[t] | in somno paces b(onae) m[(emoriae)] | Simplicius condu[c]|tor
qui vixit in sec[ulo] | annos pl(us) m(inus) LXXV rec[es]|set de hac lucem
subl[atus] | tercio kalendas iu[li]|as regnante d(o)m(i)n(o) nos|tro Rothari
rege | anno IX indiccione | tercia feliciter (29 luglio 645).
Quello che attualmente costituisce il territorio piemontese
(e quindi saluzzese) faceva parte, nella suddivisione tracciata da Augusto,
della Regio Ii X Italiae ed era
abitata dai Liguri. I Romani costruirono strade e fondarono città (Cfr. F. BOLGIANI, in Storia di Torino,
Torino 1997, E.DAO,1965 p 1 ss.) .
I documenti sull’origine
del cristianesimo nel Piemonte sono molto scarsi. La cristianizzazione ebbe
tempi lunghi di diffusione diversi da luogo a luogo; procedeva probabilmente da
Milano; antiche leggende facevano appello addirittura a San Barnaba per
l’evangelizzazione di Milano e del Nord Italia e anche a San Pietro e San
Paolo.
Un altro focolaio di evangelizzazione del Piemonte,
potrebbe essere rappresentato dai
centri della Gallia dove, nel sec.II a Lione, era vescovo S.Ireneo. “Esiste
inoltre una testimonianza di S.Gregorio di Tours, (E.DAO,1965, p.8) secondo cui
nel sec III furono numerosi i missionari laici, come S.Ponzio di Cimella (Propyleum ad Acta Sanctorum, MARTYROLOGIUM
ROMANUM ad formam editionis tipicae scholis historicis instructum, Bruxelles
1940 p 188) che dall'Italia raggiungevano la Gallia e vi svolgevano intensa
attività apostolica .
·
SANT’EUSEBIO E SAN DALMAZZO
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
Certamente uno dei nuclei più importanti diffusione del
cristianesimo in Piemonte, è
rappresentato da Vercelli col vescovo Eusebio fondatore
della chiesa del Piemonte (metà del sec. IV) al cui nome nella nostra diocesi sono intitolate chiese
e cappelle. Tra gli evangelizzatori emerge San
Dalmazzo di Pedona, che avrebbe svolto la sua prima attività nelle
vicine valli del Vermenagna e del Gesso
per poi estendersi ad altri territori. Secondo la tradizione fu martirizzato in
quel luogo con altri 29 compagni nel 253
Le città, già fondate dai romani, divennero
ben presto centro di diffusione della fede. Nell’Italia settentrionale la prima Diocesi fu quella di Milano, fondata non
prima del 200, in
Piemonte, Vercelli, fondata dal primo vescovo Eusebio
nel 356, cui nel nostro territorio sono dedicate numerose cappelle.
Eusebio dal suo esilio, (355-360)
scrive lettere ai fedeli di Vercelli e cita le Chiese di Novara, Ivrea, Tortona. In seguito
troviamo Torino staccatasi dalla fondazione eusebiana, a questa
diocesi appartenne sempre il nostro
territorio sino alla costituzione della Diocesi di Saluzzo.
Dal V secolo si ha notizia delle
Chiese di Alba, Asti, Aosta,
Acqui. Questo sorgere di nuove diocesi testimonia la penetrazione lenta
ma profonda del cristianesimo nella provincia e della sua apertura verso le
aree rurali della regione fu più lenta, a motivo del persistere dei culti
pagani nelle campagne.
·
LA
CRISTIANIZZAZIONE RURALE IN PIEMONTE
. Dai sermoni di S.Massimo Vescovo di Torino - tra la fine
del IV e l’inizio del V secolo – abbiamo notizie sulla conversione del popolo
rurale che costituì il problema prioritario dei vescovi dell’Italia Nord Occidentale; non
trapela però nulla sul modo con cui i
vescovi attuavano l’evangelizzazione; la
maggioranza delle attestazioni sono circoscritte ai centri episcopali e
alla fede professata nelle città, per questo motivo si cerca luce nella documentazione epigrafica, tenendo conto che il fenomeno
dell’evangelizzazione rurale non si esaurì nel IV sec., ma proseguì nei tre
secoli successivi (sec VI-VII-VII).L’attestazione dell’evangelizzazione rurale
è costituita epigrafi tra V e VII secolo, provenienti dal Saluzzese,
Cuneese, dal Tortonese, dal Novarese
dal Vercellese.
L’epigrafia documenta in modo
appariscente la fase del primo cristianesimo, in cui le chiese rurali si presentavano quali possibili poli della
cristianizzazione in una realtà latifondista
romana precedente. In queste epigrafi di pietra , di solito funerarie, compare sempre il formulario tipicamente
cristiano: una scritta che rivela dati storici, la data di morte con la
citazione del console e un simbolo
cristiano, la croce, il chrismon, il
monogramma, la colomba. L’epigrafe è uno
dei documenti più rilevanti per conoscere la realtà delle origini cristiane
·
LE APIGRAFI
Nel
territorio della Diocesi di Saluzzo sono emerse epigrafi notevoli. Da San Dalmazzo di Saluzzo - chiesa
probabilmente associata ad un insediamento altomedievale che continua la
presenza di un precedente fondo romano - proviene l’epigrafe di Simplicius datata 29 luglio 645 ora
al Museo archeologico di Torino. L’epigrafe si trova sul retro di una iscrizione
romana e segna la continuità di frequentazione del sito con una presenza ormai
cristiana.
EPIGRAFE DI HONORATA Museo di
Antichità –Torino , SAP, n.478, negativo n.5313
Più antica l’epigrafe, ritrovata a STAFFARDA In uno degli
ambienti rustici dell’abbazia nel 1811; l’iscrizione di HONORATA, datata
6 febbraio 620. Il ritrovamento confermerebbe l’ipotesi di un agglomerato
precedente l’abbazia, forse una chiesa campestre intorno a cui potrebbe essersi
coagulato un nucleo abitativo. La comparsa di muri e cotti romani confermerebbe
l’ipotesi (Savio) Nell’epigrafe compare la formula “in somno pacis”
propri dell’epigrafia del primo cristianesimo del Piemonte sud-occidentale
BIBLIOGRAFIA
Cfr. G. MENNELLA, La cristianizzazione rurale in Piemonte. Il contributo
dell’epigrafia, in L. MERCANDO-E.MICHELETTO, Il Medioevo (vol.
III), Torino 1998. G. MENNELLA e G. COCCOLUTO, Liguria reliqua trans et cis
Appenninum (Inscriptiones Christianae Italiae septimo seculo antiquiores),
IX, Bari 1995.
G.COCCOLUTO
– Prima di Staffarda. Il territorio circostante l’Abbazia fra V e XII secolo in
L’Abbazia di Staffarda e l’irradiazione cistercense nel Piemonte
Meridionale -
Storia e Storiografia 21- a cura di Rinaldo Comba e Grado G.Merlo. Cuneo 1999 -
Atti del Convegno 1998.
M.LOVISOLO,S.VALAZZA
Grafie dell’anima, Cuneo 2009
*un
vivo ringraziamento per la consulenza a
G. COCCOLUTO della Società degli Studi Storici ,Archeologici, Artistici della
Provincia di Cuneo